sabato 4 dicembre 2010

Le Webradio: Radio Stonata

Il nome della tua radio
Radio Stonata

Che ruolo rivesti nell’emittente?

Direttore Artistico

Frequenze e copertura e sito web della tua radio (se webradio indicare solo il sito web).


Grandi successi anni '80, '90 e 2000 con una leggera prevalenza di musica italiana.

Quale target di pubblico ascolta maggiormente la tua radio?

Giovanissimi, 13-18 anni in mggioranza ragazze, e 18-35 anni, in maggioranza ragazzi

Raccontaci brevemente la storia della tua emittente.

Storia recente ma intensa. Nata da una "costola" del fans club di Giorgia "Stonati.net" (la radio prende il nome proprio da un album di Giorgia), si è però distinta per dare spazio a tutta la musica italiana, nuova e meno nuova. Tanti speaker e appassionati, ogni giorno, da un anno e mezzo a questa parte, si alternano ai microfoni; tanti cantanti si sono lasciati "stonare" dalle nostre interviste. La nostra radio è comunque "ospitata" da molti siti, specialmente sportivi per la sua vicinanza con il Calcio ed in particolar modo con la squadra del Napoli. Questo ci consente di avere ascolti molto elevati, grazie all'apporto di utenti da più siti in contemporanea.

In un momento così delicato per la storia delle radio locali, come pensi che la tua emittente affronterà i prossimi anni?

Noi non sentiamo un particolare "peso" nel fatto che siamo sul web piuttosto che in FM, ma siamo consci che con l'andar del tempo, usciranno sempre più autoradio che permettono l'ascolto via bluetooth delle webradio attraverso il cellulare. Questo secondo noi sarà lo spartiacque vero. Ma le compagnie telefoniche devono abbassare i prezzi per la navigazione in mobilità!

Fai un appello per sostenere Telethon.

Beh, noi questa maratona la organizziamo, ci "mettiamo la faccia", o meglio le nostre voci, prestandole per 3 giorni alle altre emittenti. Speriamo di fare un buon lavoro. Per noi un "buon lavoro" significa convincere qualche ascoltatore ad inviare un sms per donare per la ricerca sulle malattie genetiche. E speriamo di far capire a tutti che la ricerca non è una cosa velleitaria, inesistente, ma che senza di essa le sperimentazioni, e di seguito le cure, non possono esistere.

Nessun commento:

Posta un commento